Archivio dell'Ufficio del genio civile di Bologna

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Archivio dell'Ufficio del genio civile di Bologna 
1915-1979 
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La legge Baccarini del 5 luglio 1882 n. 874 determinò l’assetto definitivo del Genio civile, delineandone le specifiche funzioni: “rappresenta l’organo esecutivo dello Stato per le opere pubbliche, con compiti di sorveglianza e controllo dei lavori in concessione a consorzi; ha sede in ogni capoluogo di provincia e viene diretto da un ingegnere capo; esercita per mezzo di ispettori del corpo stesso (tramite l’istituzione dei Circoli d’ispezione, poi soppressi con R.D. 16 novembre 1926 n. 2060) l’alta sorveglianza per conto del Ministero”. Tali ispettori del Genio civile facevano parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici (Ministero dei lavori pubblici) suddiviso in tre sezioni: viabilità ordinaria e opere edilizie; opere fluviali e marittime; opere ferroviarie (per le quali fu prevista la creazione di appositi uffici speciali). L’assetto degli uffici del Genio civile venne regolato dapprima tramite il T.U. sull’ordinamento del Genio civile, approvato con R.D. 3 settembre 1906 n. 522, poi con R.D. 2 marzo 1931 n. 287. Con quest’ultimo provvedimento gli uffici ordinari del Genio civile vennero divisi in sezioni a cui corrispondevano determinati rami di servizio: 1° Servizio generale; 2° Derivazioni acque e linee elettriche ecc.; 3° Opere idrauliche; 4° Bonifiche; 5° Opere stradali; 6° Opere marittime; 7° Opere edilizie; 8° Opere e servizi speciali dipendenti da pubbliche calamità. Con i D.P.R. 15 gennaio 1972 n. 8 e 24 luglio 1977 n. 616 fu definito il passaggio di parte delle competenze del Genio civile alle regioni, ad eccezione delle funzioni svolte dagli uffici speciali, delle funzioni in materia di opere marittime e di un numero limitato di altri servizi. Con L.R. 23 aprile 1979 n. 12 in Emilia - Romagna l’Ufficio del genio civile venne soppresso e le sue funzioni passarono al servizio provinciale per la difesa del suolo e gli interventi sul territorio di Bologna. Il fondo è costituito principalmente dalla documentazione riguardante progetti per lavori relativi ad opere pubbliche eseguite a Bologna e provincia a partire dagli anni ’40 del Novecento, in ambito di edilizia, fognature, linee elettriche, acquedotti, strade, ponti. E’ presente anche della documentazione relativa alle costruzioni nel campo dell'edilizia popolare e ai lavori di pronto intervento a seguito di eventi calamitosi, prodotta negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. Si conservano anche atti e registri di tipo contabile (spesso afferenti a pratiche tecnico-esecutive) o relativi alla gestione amministrativa e del personale, nonché corrispondenza interna e con altri enti. Si segnala come particolarmente rilevante la documentazione afferente alle denunce dei danni di guerra: si tratta di richieste di contributi ed interventi diretti da parte dello Stato per la ricostruzione o la riparazione di fabbricati danneggiati da eventi bellici nella provincia di Bologna. Le richieste sono accompagnate da elaborati grafici, relazioni tecniche, stime dei danni ed anche documentazione fotografica. In ragione della stretta continuità operativa e dei conseguenti legami esistenti tra le carte trasversalmente ai diversi passaggi istituzionali, si è scelto di mantenere all’interno del fondo la documentazione prodotta fino al 1994. Gran parte delle carte dell’Ufficio del genio civile di Bologna prodotte anteriormente alla seconda guerra mondiale sono conservate presso l’Archivio di Stato di Bologna, anche se all'interno del fondo è attestata della documentazione prodotta a partire dal 1890. Il fondo è consultabile ed è corredato da repertori coevi e da un inventario sommario, redatto su supporto informatico. L'attività di inventariazione analitica, data la consistenza del fondo e la presenza di materiali che necessitano di specifiche modalità di descrizione (elaborati grafici, documentazione fotografica, ecc.), procede in maniera ininterrotta senza che sia al momento prevedibile una data di conclusione dei lavori. 

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