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Bandiera rossa
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Bandiera rossa
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1943
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"Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti" a cura di E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, vol. II, Einaudi, Torino 2001, pg. 182-184
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comitato di liberazione nazionale/corpo militare della Resistenza
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voce di indice
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n16:Roma
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Il movimento nasce a Roma nei giorni successivi al tentativo di occupazione della città da parte dei tedeschi, identificandosi nel titolo del periodico clandestino più diffuso della capitale, "Bandiera rossa". La maggioranza dei suoi fondatori sono veterani del Partito comunista (PCI) e del partito socialitsta (PSI) e provengono dall’ambiente anarchico romano. Si diffonde nelle zone di periferia della città ed è espressione di un mondo popolare e popolano fatto di disoccupati, di quartieri di proletariato, di donne angustiate dalla miseria delle famiglie e di chi rivendica bisogni primordiali implacati. L'azione del movimento si sviluppa in forme di guerriglia con sabotaggi e attentati alle comunicazioni ferroviarie, stradali, elettriche; con attacchi a caserme, depositi di munizioni e scontri a fuoco; l'azione più audace è compiuta da Vincenzo Guarniera, il 30 novembre 1943 liberando, con un'imboscata, undici militanti antifascisti condannati a morte all'alba del 1 dicembre. Parallelamente il movimento si impegna nella propaganda politica con la diffusione del periodico, con comizi volanti e con il sostegno ai soldati italiani sbandatisi dopo l'armistizio e agli ex prigionieri alleati. Alla fine di marzo del 1944 l’organizzazione, già indebolita dalla repressione, subisce un duro colpo con la strage delle fosse Ardeatine. Il 16 luglio 1944 un'assemblea dei dirigenti di quartiere decide lo scioglimento del movimento.