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Enrica Zarfati
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Enrica Zarfati
n6:tableOfContents
1 - La famiglia e le condizioni di povertà2 - La scuola3 - La razzia del 16 ottobre 1943. fuga e clandestinità4 - Arresto: il carcere di Regina Coeli5 - Fossoli6 - Deportazione7 - Auschwitz: immatricolazione, lavoro, maltrattamenti8 - Le selezioni9 - I forni crematori10 - Ravensbruck - Malchow11 - La liberazione12 - Il viaggio di ritorno
dc:date
1996 apr. 20
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non fiction
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n7:
n6:abstract
<p>L'intervista è stata realizzata a Roma il 20 aprile 1996 da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto 'Interviste alla storia' (v. scheda relativa). Enrica Zarfati nasce a Roma il 3 ottobre 1921 da Alberto e Italia Sed Piazza. E' la maggiore dei setti figli: Eugenio, Angela, Marcella, Marco, Rosa e Leonello. Il padre è commesso in un negozio di tessuti, ma la famiglia vive in una condizione di povertà. Abita alla Garbatella e frequenta la scuola ebraica. Frequenta la scuola ebraica fino al primo avviamento. Lascia la scuola e aiuta insieme a una sorella la madre che cuce pantaloni per una sarta. Il 16 ottobre 1943 tutta la famiglia evita la razzia nascondendosi insieme alla famiglia Pavoncello in  uno scantinato del palazzo. Vive in clandestinità fino al maggio del 1994 quando viene arrestata fuori dal nascondiglio da un funzionario della polizia. Resta una settimana nel carcere di Regina Coeli e poi è trasferita a Fossoli dove soggiornerà per un mese. Viene deportata da Carpi con il convoglio del 26 giugno 1994. All'arrivo ad Auschwitz scesa dal treno si ritroverà nel campo delle ungheresi. Il giorno successivo subisce l'immatricolazione. In seguito viene trasferita al campo di Ravensbruck dove rimarrà fino alla liberazione da parte dell'esercito russo il 3 maggio 1945. Quando fa ritorno a casa trova tutta la sua famiglia, ma viene a sapere della morte del padre avvenuta qualche mese prima.</p>
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Intervista a Enrica Zarfati
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