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Anna Rossi
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Anna Rossi
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1985
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<p>La registrazione (!) comincia con la dichiarazione dell'intervistata di voler parlare dei fatti relativi al periodo successivo all'8 settembre 1943.</p> <p>Anna Rossi, dopo l'8 settembre 1943, fuggì da Ferrara dove viveva con la famiglia, composta dai genitori, [Carmen Melli e Mario Rossi], un fratello minore, [Gianfranco], e i due nonni [Giulio Melli e Nelda Ottolenghi] e si rifugiò a Cesenatico. La madre era solita spostarsi da Cesenatico a Ferrara due volte la settimana per aprire il negozio di famiglia. Dopo l'eccidio di Ferrara del 15 novembre 1943 (2) perpetrato dai fascisti, i genitori di Anna decisero di espatriare in Svizzera. Dopo avere raggiunto Gallarate in treno, presero contatti, tramite un amico, con Fernando Torreggiani, antifascista e partigiano, che nascose l'intera famiglia nella propria abitazione a Marchirolo e la accompagnò a Ponte Tresa. Da qui la famiglia s'incamminò per raggiungere il confine divisa in tre gruppi guidati da altrettanti contrabbandieri: Anna e il fratello partirono per primi; li seguirono il padre con la madre e per ultimi i due nonni. Nei pressi del confine, Anna ed il fratello si imbatterono in una pattuglia tedesca che li arrestò. Vennero portati a Varese nel comando tedesco dove Anna venne interrogata e diede informazioni false sulla fuga della famiglia e negò di conoscere i contrabbandieri. In seguito venne trasferita col fratello in un convento di suore a Varese. Verso la metà del dicembre 1943 riuscì a contattare telefonicamente Fernando Torreggiani in cerca di aiuto. Quest'ultimo, accompagnato da un gruppo di partigiani, costrinse la madre superiora a consegnargli Anna ed il fratello e li condusse presso Luino, paese controllato dalla resistenza, dove ritrovarono i genitori ed i nonni. Da qui i partigiani accompagnarono Anna e la famiglia presso il confine svizzero. Le autorità svizzere accettarono la richiesta d'asilo e la famiglia rimase in Svizzera sino al termine della guerra. Il padre fece ritorno in Italia clandestinamente nel maggio del 1945. Il resto della famiglia tornò nel luglio 1945.</p>
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Intervista a Anna Rossi
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