http://localhost:8890/sparql?output=application%2Fatom%2Bxml&query=DESCRIBE+%3Chttp://dati.cdec.it/lod/shoah/person/IT-CDEC-EACCPF0001-000025%3E2024-03-29T06:20:46.139833ZOData Service and Descriptor Documenthttp://dati.cdec.it/lod/shoah/person/IT-CDEC-EACCPF0001-0000252024-03-29T06:20:46.139833Z2019-11-16 09:13:06Zdb antifascistiEnricoArchivio CDEC, Fondo antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 1, fasc. 20Rappresentantepartigiano"Un padre partigiano ribelle. I Diari di Aldo Laghi, comandante della Stellina 1944-45 e i ricordi paralleli della figlia”, a cura di Stella Bolaffi Benuzzi, Melli, Susa 2010partigianoAvigdor, Enrico Enrico Avigdor nasce a Torino il primo marzo 1922, figlio di Ernesto e Rosina Levi. Nel 1940 ha i primi contatti con i gruppi clandestini, soprattutto con Giustizia e Libertà, e subisce una prima incarcerazione. Dopo l'8 settembre del 1943 prepara elenchi di volontari e si inserisce nella Banda di Chiaves. Viene ferito al braccio destro nel marzo del 1944; dopo l'esperienza nelle Brigate Garibaldi, Enrico Avigdor milita prima nella IV Divisione Alpina Giustizia e Libertà e poi nella Colonna GL Renzo Giua. Al ritorno da una missione, Enrico viene travolto da una slavina: si salva ma subisce il congelamento. Il 29 gennaio del 1945 viene catturato e tradotto carcere: è condannato a morte dalla Corte Marziale ma il processo non avviene grazie all'aiuto di un amico magistrato, Emilio Germano. Terminata la guerra viene insignito di due Croci al Merito di Guerra e di una Medaglia di Benemerenza per i volontari della II guerra mondiale.LeviantifascistaTorinoArbib Gloria, Italiani insieme agli altri. Ebrei nella Resistenza in Piemonte 1943-1945, Zamorani, Torino, 2011ItalianaRosina Levi Enrico Avigdor nasce a Torino il primo marzo 1922, figlio di Ernesto e Rosina Levi. Nel 1940 ha i primi contatti con i gruppi clandestini, soprattutto con Giustizia e Libertà, e subisce una prima incarcerazione. Dopo l'8 settembre del 1943 prepara elenchi di volontari e si inserisce nella Banda di Chiaves. Viene ferito al braccio destro nel marzo del 1944; dopo l'esperienza nelle Brigate Garibaldi, Enrico Avigdor milita prima nella IV Divisione Alpina Giustizia e Libertà e poi nella Colonna GL Renzo Giua. Al ritorno da una missione, Enrico viene travolto da una slavina: si salva ma subisce il congelamento. Il 29 gennaio del 1945 viene catturato e tradotto carcere: è condannato a morte dalla Corte Marziale ma il processo non avviene grazie all'aiuto di un amico magistrato, Emilio Germano. Terminata la guerra viene insignito di due Croci al Merito di Guerra e di una Medaglia di Benemerenza per i volontari della II guerra mondiale. 2018-07-30 17:17:49ZErnesto AvigdorAnnarosa Avigdor01/03/1922AvigdorMGiulio Bolaffi, "Partigiani in Val di Susa. I nove diari di Aldo Laghi", a cura di Chiara Colombini, Franco Angeli, Milano, 2014, p. 200salvo19220301nosalvatoitaliana